Libri scritti da o che parlano di Madeleine Delbrêl

Madeleine Delbrêl

bibliografia

a cura di Don Luciano Luppi

Wanda Tomasi, Vivere Dio qui e ora, Paoline, Roma 2023, 128 pp,  giugno 2023.

L’esperienza mistica femminile del nostro tempo è in grado di parlare a tutti coloro che sono alla ricerca di una forma libera di spiritualità. Il testo vuole rendere accessibili alcuni “guadagni” di queste esperienze, vera e propria sapienza. L’Autrice avvicina Simone Weil, Etty Hillesum, Madeleine Delbrêl, Adrienne von Speyr, Cristina Campo, Antonella Lumini, donne di questo tempo, un tempo di miseria simbolica e di povertà spirituale, segnato dallo sradicamento, dalla morte di Dio e dalla perdita irreversibile di una civiltà religiosa, ma proprio per questo particolarmente bisognoso delle perle della sapienza mistica. Da queste donne una forte esortazione: vivere nel presente con pienezza, apprezzandone ogni momento, disposte a coltivare il bene in un mondo ferito dalla violenza, a stare con coraggio in presenza del male senza farsene schiacciare.

Wanda Tommasi insegna filosofia all’Università di Verona. Fa parte della comunità filosofica femminile Diotima dal 1984 (anno della fondazione), con cui ha elaborato il pensiero della differenza sessuale, valorizzando in particolare il contributo di pensatrici donne soprattutto nell’ambito contemporaneo. Fra i suoi libri, oltre a due volumi su Simone Weil, uno su Etty Hillesum e uno sui filosofi e le donne, ci sono: La scrittura del deserto (Napoli 2004), María Zambrano. La passione della figlia (Napoli 2007), Oggi è un altro giorno (Napoli 2011), Ciò che non dipende da me (Napoli 2016) e La ragione alla prova della follia (Napoli 2018).

Comunità delle Sorelle del Signore (a cura di), L’audacia del Vangelo, Centro Ambrosiano, Milano 2023, aprile 2023

Un ritratto di Madeleine Delbrêl, mistica e poetessa della prima metà del Novecento, considerata una delle personalità spirituali più significative del XX secolo. Un libro che attraverso un intreccio di esperienze di vita e di fede esemplare ci avvicina a questa figura ammirevole. Il testo è corredato da schemi per la preghiera comunitaria a partire dai testi di Delbrêl.

La Comunità Sorelle del Signore è nata in diocesi di Milano nel 1996. Le Sorelle coltivano il desiderio monastico della preghiera e dell’ascolto della Parola di Dio, nella vita fraterna e mantenendo il lavoro professionale

Maria Amata Di Lorenzo, Il cielo in una strada. Madeleine Delbrêl, Edizioni Immacolata, Borgonuovo (Bologna) 2023, 112 pp.

Vedi il video di presentazione del libro 

 

Gilles François e Bernard Pitaud, Madeleine Delbrêl. Biografia di una mistica tra poesia e impegno sociale, Dehoniane, Bologna, ottobre 2014

Questa biografia di una delle maggiori figure della spiritualità del XX secolo, biografia uscita trent’anni dopo quella di una delle sue compagne, Christine de Boismarmin, è destinata  a costituire un punto di riferimento imprescindibile per lo studio di Madeleine Delbrêl (1904-1964). Il libro, che mette a disposizione in traduzione italiana il frutto di molti anni di ricerche in diversi archivi, ne ripercorre la vita a partire dalle origini della famiglia e attraverso la lunga esperienza con i più poveri a Ivry-sur-Seine.
Donna di preghiera e di azione, la serva di Dio Madeleine offre alla società secolarizzata e alla Chiesa il volto ricco di ispirazione di una vita cristiana in dialogo con l’ateismo e con il disagio sociale. La sua reputazione di santità continua a crescere mentre è in corso il processo di beatificazione. Introduzione alla biografia di Don Luciano Luppi.

Christine de Boismarmin, Madeleine Delbrêl (1904-1964). Strade di città, sentieri di Dio,
Città Nuova, 1998, 216 p.

Le qualità di questa biografia sono numerose e si può sottoscrivere ciò che ne aveva scritto Jacques Loew: «Christine de Boismarmin non ha detto se non ciò che lei e i suoi amici avevano visto, compreso, letto di Madeleine Delbrêl durante i loro trent’anni di vita comune». Come dire che siamo di fronte a una testimonianza diretta insostituibile. L’autrice – donna di grande profondità spirituale e succeduta a Madeleine come responsabile delle Equipe Madeleine Delbrêl dal 1964 al 1999 anno della sua morte – propone in più un’analisi rigorosa dei principali avvenimenti del tempo. Tutte le altre biografie successive si sono ispirate a questa. In francese è uscita una seconda edizione nel 2004, con l’aggiornamento della bibliografia.
Testo (quasi completo) in Google books

Jean Guéguen, Madeleine Delbrêl. Una mistica nel mondo, Massimo, Milano 1997, 104 p.

La biografia – che sottolinea la testimonianza di fede, amore e solidarietà verso tutti vissuta da Madeleine Delbrêl per più di trent’anni tra i più emarginati e i non credenti di Ivry alla periferia di Parigi – è scritta da p. Jean Guéguen, omi, attuale postulatore della Causa di Beatificazione della Delbrêl, che conobbe personalmente Madeleine e la sua Comunità a partire dal 1952. Risultano particolarmente preziose la sua eccezionale memoria, la sua conoscenza diretta dei fatti in cui Madeleine fu implicata a partire appunto dal 1952 e del clima ecclesiale e culturale di quel tempo, indispensabile per una corretta interpretazione degli avvenimenti.

Jacques Loew, Madeleine Delbrêl. Dall’ateismo alla mistica, Dehoniane, Bologna 1998, 128 p.

Due biografie si intersecano in queste pagine per raccontare una sola storia di fede e intelligenza. Un prete e una laica, promettenti negli studi, prima di incontrarsi hanno compiuto per proprie vie il salto vertiginoso dal razionalismo ateo alla conversione. In realtà il salto non è compiuto una volta per tutte: la fede è terreno accidentato e vulcanico per le nature esigenti. Di Madeleine Delbrêl, l’autore – che Madeleine chiamava padre-fratello – racconta la vita concreta e spirituale con l’aiuto degli scritti, poesie, diari e conferenze, di cui il volume contiene un’ampia scelta. L’autore individua in Madeleine tre grandi rivolgimenti: “l’incontro abbagliante” con Dio della conversione, la “esplosione del vangelo” e l’incontro con gli ambienti atei “condizone favorevole alla propria conversione”.

Charles F. Mann, MADELEINE DELBRÊL,

Una vita senza frontiere, Gribaudi, Milano 2004, 256 p.

L’Autore statunitense – che con la sua tesi dottorale sostenuta a Parigi nel 1978, diretta e incoraggiata dal grande p. Chenu, aveva posto le basi per una ricostruzione dell’intera vicenda della Delbrêl – mette a frutto in questa biografia la sua conoscenza degli scritti anche inediti della Delbrêl e le testimonianze dirette di chi aveva vissuto con lei. L’Autore avvince più per il racconto che per il suo scavo in profondità, privilegiando gli episodi che mostrano i tratti più originali della personalità della Delbrêl, con una ricchezza di particolari impressionante, ma frequentemente inverificabile per mancanza di rimandi alle fonti. Ne esce un ritratto fresco e sicuramente non convenzionale.

Antonio Maria Sicari, “Madeleine Delbrêl”, in: Il sesto libro dei ritratti dei santi, Jaca Book, Milano 2000, 127-145 p.

(vedi http://www.gliscritti.it/approf/areopago/delbrel.htm#titre1)

Nel 1938 Madeleine scrive un testo programmatico che resterà celebre, intitolato: «Noi, gente della strada» e proclama che ci sono cristiani per i quali «la strada» – cioè: il pezzo di mondo in cui Dio, di volta in volta, li manda – «è il luogo della santità», come lo è il monastero per le persone consacrate. E’ la vocazione specifica della «gente qualunque», in un «luogo qualunque», che svolge «un lavoro qualunque», assieme ad altri «uomini qualunque» e che, tuttavia, «si tuffa in Dio» con lo stesso movimento con cui «si immerge nel mondo». Ma dove trovare il silenzio che le claustrali custodiscono nei loro monasteri? Madeleine spiega che nel mondo non è certo difficile trovare «ammassi umani dove l’odio, la cupidigia, l’alcool segnano il peccato», ma proprio qui diventa possibile esperimentare «un silenzio di deserto nel quale il nostro cuore si raccoglie con facilità estrema». E dove trovare la solitudine? Risponde: «La nostra solitudine non è essere soli… La nostra solitudine è incontrare Dio dovunque». Insomma, a Madeleine Gesù non dice soltanto: «Seguimi!», ma: «Seguimi in strada!», e le chiede di camminare con Lui, a fianco di tutti i poveri della terra, soprattutto di quelli che non sanno più dove portino i sentieri dell’esistenza (A. Sicari).

E’ stato pubblicato in Francia un nuovo volumetto di Gilles François e Bernard Pitaud, « Prêtres et laïques selon Madeleine » (Nouvelle Cité)

François e Bernard Pitaud, Prêtres et laïcs selon Madeleine Delbrêl – Que chacun soit ce qu’il est, Nouvelle Cité, 2022; 

Claude LANGLOIS, “La femme du Seigneur. Madeleine Delbrêl en ses oeuvres” ed. du Cerf, Paris 2022. Langlois è il grande specialista del cattolicesimo al femminile.

Testo parziale presente in google books

Sandro Spinsanti, La spiritualità con l’abito di tutti i giorni (Libreria Editrice Fiorentina), presenta Madeleine Delbrêl come modello di una santità per la gente delle strade (pp. 70-78).

Si tratta di un libro che, dopo un saggio di una sessantina di pagine sui modelli spirituali, presenta i profili di sette personalità tutte diverse, ma accomunate da una riconosciuta capacità di vivere il Vangelo oggi con vigore e creatività.

L’Autore, insieme a Madeleine Delbrêl presenta: Charles de Foucauld (L’aspirazione a vivere come “fratello universale”), Martin

Luther King (Un credente con un sogno), Theilhard de Chardin (Una passione per il “fenomeno umano”), Dietrich Bonhoeffer (Spiritualità per un mondo adulto), Cecily Saunders (Compagna di viaggio verso l’estrema soglia), don Lorenzo Milani (Tra le realtà ultime e le penultime).

EDI NATALI. MadeleineMD Fralezza e trascendenza Delbrêl. Fralezza e Trascendenza, San Paolo, Milano 2022.

Edi Natali, in quest’opera ricchissima e profonda, ricostruisce – non solo per gli studiosi e i credenti – la vita e la spiritualità di una delle grandi donne protagoniste della vita ecclesiale e civile del XX secolo, insieme a Simone Weil e Chiara Lubich, p

er fare solo due esempi. Attingendo a piene mani agli scritti di Madeleine Delbrêl, e inserendoli nel contesto civile e sociale in cui ha vissuto colei che è stata definita “mistica del quotidiano-, l’autrice ci restituisce un percorso originalissimo di ricerca di Dio, a partire da una domanda decisiva: «Non sarà che tutti noi cristiani d’oggi ci siamo lasciati intimidire dal mondo?». Due sono le tentazioni mondane su cui la Delbrêl non smette di farci riflettere: il lasciarsi assorbire dalle esigenze del presente, dimenticando la destinazione all’eternità, e il dimenticare gli uomini di oggi, puntando su un domani felice. La risposta è semplice quanto impegnativa: «Il cristiano non deve cadere in nessuna delle due tentazioni, ma deve portare su di sé il peso del mondo e di Dio». Una “biografia- intellettuale che necessariamente ci provoca, quando siamo alla ricerca di una visione dell’umano non scontata, perfettamente cristiana e radicalmente umana. Prefazione Piero Coda.

L.LUPPI, «Comunità di destino, spaesamento e profezia. Elementi di attualità dalla testimonianza di Madeleine Delbrêl (1904-1964)»: Mysterion (online) 13 (2020/1), pp. 134-148.

Le parole di Papa Francesco, in occasione della benedizione «Urbi et Orbi» del 27 Marzo 2020, in una piazza San Pietro deserta e sferzata dalla pioggia, hanno dato voce a un grande senso di spaesamento. Papa Francesco ha mostrato come la fede costituisca per il credente la possibilità di fare dello spaesamento un’occasione per smascherare le vere vulnerabilità del nostro tempo e avviare un serio esame di coscienza, necessario per affrontare il futuro. Così la sfida posta dalla pandemia diventa per il Papa come una sorta di con-vocazione a capire la drammaticità della situazione a partire da una consapevole comunità di destino e una pro-vocazione a misurarsi coi cambiamenti radicali che impone, rinnovando le categorie di pensiero e di azione in chiave profetica alla luce del Vangelo. Proprio questa prospettiva è fondamentale nell’esperienza spirituale di Madeleine Delbrêl (1904-1964). L’articolo intende perciò rivisitare alcuni “spaesamenti” vissuti da Madeleine ed evidenziarne l’attualità.

L.LUPPI, «”La France pays de mission?” e “Missionnaires sans bateaux”. Un confronto illuminante a 75 anni di distanza»: Rivista di teologia dell’evangelizzazione XXIII (2019) 45, 107-135.

La presa di coscienza del cambiamento epocale in atto e della conseguente esigenza di intraprendere in chiave sinodale un cammino di riforma ecclesiale missionaria ha avuto un precedente quanto mai significativo settantacinque anni fa nel famoso La France, pays de mission? e in un altro testo altrettanto programmatico, Missionnaires sans bateaux, scritto da una semplice laica impegnata nella periferia operaia di Parigi, Madeleine Delbrêl, che Papa Francesco ha dichiarato “venerabile” proprio il 26 gennaio 2018.

Il destino di questi due testi, scritti a qualche mese d’intervallo, presenta uno “strano contrasto”: «L’opera di don Godin fece epoca; rieditata molte volte nel suo tempo, fu, contemporaneamente, un grande successo librario e un’interrogazione che risuonò con forza nel cuore della Chiesa francese. Oggi, però, è considerata soltanto come l’opera maggiore di una storia passata. Il testo di Madeleine, molto più breve, è oggi letto come una fonte che può nutrire le prospettive missionarie del nostro tempo». Il presente studio vuole documentare questa affermazione e mostrare come queste riflessioni pionieristiche possano illuminare le prospettive missionarie del nostro tempo e in particolare indicare alcuni nodi e discernimenti fondamentali per l’evangelizzazione contemporanea.

E’ uscito in Francia un volumetto dal titolo “All’ascolto della Parola con Madeleine Delbrêl. La docilità a lasciarci modellare”  a cura di Gilles François e Bernard Pitaud.

L’opera si apre sul senso del silenzio, segno del legame importante che Madeleine Delbrêl (1904-1964) fa tra preghiera e silenzio. Ai suoi occhi due grandi ostacoli si oppongono alla preghiera nella vita nella gente comune: il fatto di dover far fronte a molte occupazioni e il fatto di vivere nel rumore.  Per pregare occorre un minimo di silenzio. In Madeleine niente resta allo stadio dell’intelligenza: quando parla di “esplosione “ del Vangelo, significa che si espande dappertutto in lei, che ne è abitata, che diviene lei stessa Vangelo vivo. La lettura della Parola prende allora tutta la sua dimensione spirituale e missionaria. Proprio come lei stessa dirà senza temere il paradosso: “Il Vangelo non è fatto per d’esser letto, è fatto per essere accolto in noi”.

In traduzione italiana l’editrice Gribaudi ha appena pubblicato “Sofferenza e gioia in Madeleine Delbrêl.  Salvare il mondo è dargli il senso della sua pena”.

La sofferenza che si soffre sulla terra
mi è sembrata molto più grande

e anche molto più piccola,
le gioie che vi si trovano molto più vere 
e anche più piccole. 

Madeleine Delbrêl (1904-1964) ha scritto per tutta la vita su sofferenza e gioia. Sempre lieta, come testimoniano coloro che l’hanno conosciuta, anche se la storia della sua vita mostra che la sofferenza l’ha toccata intimamente – dai problemi di salute alla separazione dei suoi genitori, fino alle crisi della Chiesa in Francia, in particolare con la questione dei preti operai e delle sue Équipes.

I testi qui proposti da Gilles Francois – sacerdote, storico e postulatore della causa di beatificazione della Delbrêl – e Bernard Pitaud – già superiore provinciale della Compagnia di Saint Sulpice, tra i maggiori conoscitori dell’opera della mistica francese – ci fanno percorrere la sua intera esistenza. Fra essi alcuni sono inediti, come diverse sue poesie, ancora sconosciute al grande pubblico.

La Delbrêl ci mostra come sofferenza e gioia siano per lei due realtà profondamente legate e che, per quanto paradossale possa apparire, non si escludono a vicenda.

 

Maria Luisa Eguez, «Madeleine Delbrêl. Una donna per la via», in: Partorite dal Padre. Storie di donne eccezionali del Novecento, Paoline, Milano 2018, pp. 43-79.el libro a cura di p. Gilles, in: https://www.nouvellecite.fr/librairie/a-lecoute-de-la-parole-avec-m-delbrel/

La vicenda esistenziale e spirituale di quattro grandi donne del Novecento (Gabrielle Bossis, Madeleine Delbrêl, Etty Hillesum e Simone Weil) accomunate da un rapporto personale, anticonvenzionale, appassionato con il divino. Gabrielle Bossis, Madeleine Delbrêl, Etty Hillesum e Simone Weil sono quattro straordinarie figure femminili del Novecento. Da molti considerate mistiche moderne, hanno sperimentato l’amore di Dio nella loro interiorità e l’hanno manifestato con le parole della vita e degli scritti. In modo sorprendentemente attuale. Gabrielle Bossis (1874-1950) è un’attrice teatrale che porta sui palchi di quattro continenti i copioni da lei scritti. Madeleine Delbrêl (1904-1964) è un’assistente sociale che, fra una sigaretta e un caffè, compone poesie seduta al bar. Etty Hillesum (1914-1943) è un’intellettuale che di giorno lavora per il Consiglio Ebraico e di notte scrive un diario struggente. Simone Weil (1909-1943) è una filosofa pacifista che porta avanti in modo del tutto personale la sua guerra alla guerra. In un contesto storico drammatico, segnato dai due conflitti mondiali, queste quattro donne, che neppure si conoscono fra di loro, vivono la medesima esperienza di ricerca e dialogo con Dio. Hanno con il divino un rapporto personale, anticonvenzionale, appassionato, che tocca vertici di rara intimità. Su di loro si concentra il nuovo libro di Maria Luisa Eguez. Che le definisce, così come recita il titolo, Partorite dal Padre. Si legge nell’introduzione: “Cosa accomuna quattro donne molto note come Madeleine Delbrêl, Etty Hillesum, Simone Weil e Gabrielle Bossis? Possiamo rintracciare senz’altro subito più di un comun denominatore: essere donne europee vissute nel XX secolo, avere affrontato le due guerre mondiali, essersi impegnate nel sociale, aver compiuto un non ordinario cammino di fede, aver procreato non nel corpo ma nello spirito. Ma c’è molto di più ed è una biblica vocazione alla gioia: anche in mezzo alle tempeste della loro vita, l’aver prestato il proprio volto all’immagine femminile di Dio, essersi rivelate come figlie autenticamente generate da Dio, anzi – per usare un’espressione tipica del Vangelo tradotta letteralmente – l’essere state partorite da Dio (Gv 11,52). Tale gioia non ha nulla a che fare con l’entusiasmo facile, l’euforia, l’appagamento dei propri bisogni, la soddisfazione per la realizzazione dei propri progetti, ma è piuttosto la percezione profonda dell’essere abitati da una muta e allo stesso tempo eloquente presenza, come «il sussurro di una brezza leggera» (1Re 19,12) di cui fa esperienza il profeta Elia sull’Oreb. E si può lasciar trapelare questa gioia dell’inabitazione divina, come accadeva a Madre Teresa di Calcutta, anche quando ci si trova nelle tenebre più fitte”.

Madeleine Delbrêl, La vocazione. Condividere la vita di chi si ama (2018)
All’avvicinarsi del Sinodo dei Giovani dedicato alla vocazione e poi per la sua realizzazione, l’insegnamento di Madeleine Delbrêl (1904-1964) aiuterà ognuno a trovare la propria vocazione. La vocazione secondo Madeleine Delbrêl è un desiderio di fedeltà totale al Vangelo. Convertitasi all’età di 19 anni, ella ha voluto restare laica, dedicando tutta la sua vita agli altri. Queste pagine propongono un itinerario che parte dai testi della grande mistica francese in cui il suo esempio vocazionale, insieme a quello di una quindicina di altre, appare quanto mai originale ed estremamente attuale per i giovani di oggi. Una luce che illumina numerose nuove vocazioni.

Madeleine Delbrêl, La misericordia. Il grande scandalo della carità (2016),  a cura di Gilles François – Bernard Pitaud, Gribaudi, Milano 2016, 96 pp.
Madeleine Delbrêl (1904-1964) sapeva sfuggire alle buone maniere e non aveva mai paura di provocare “un bello scandalo di carità”. Nel suo profondo era fermamente convinta che “di sola pietà noi possiamo essere amati”, un’affermazione che fa della misericordia una chiave di comprensione della sua vita e della sua opera. Dopo un’introduzione biografica, quattro tra i suoi testi, sorretti da numerose citazioni, tratte dalle sue opere, formano un percorso per meditare e permettere alla misericordia di crescere dentro ciascuno di noi. Autrice di opere importantissime come “Noi delle Strade”, “La gioia di credere”, ha sempre provato il desiderio di partire in mezzo ai non credenti e ai poveri per vivere il Vangelo. Figura estremamente attuale di mistica, attualmente è aperta la sua causa di beatificazione.

« Delbrêl, la mistica che amava le periferie come Bergoglio »: Intervista a don Luciano Luppi curata da Gerolamo Fazzini, nel settimanale Credere. La gioia della fede III (2015) n. 11, pp. 48-51.

LUPPI Luciano, «Accompagnamento vocazionale sullo stile di Madeleine Delbrêl»: Vocazioni XXXII (2015) n. 4, pp. 5-15 (Atti del XXX Seminario sulla Direzione spirituale a servizio dell’orientamento vocazionale tenuto a Sassone-Roma, 7-10 aprile 2015).

Actes du Colloque Théologique International à l’occasion du cinquantenaire de la mort de Madeleine Delbrêl (1904-1964) (Institut Catholique de Paris, vendredi 17 et samedi 18 octobre 2014), Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2015

LUPPI Luciano, «”Guai a me se evangelizzare non mi evangelizza” (M. Delbrêl). Ricomincianti non sono anche gli evangelizzatori?»: Rivista di teologia dell’evangelizzazione XX (2016) Supplemento al n. 39, pp. 115-137 (Atti del Corso di Aggiornamento Teologico per Presbiteri «L’iniziazione cristiana degli adulti e i ricomincianti», Bologna 4-5 giugno 2015).

R. Cheaib, “M. Delbrêl, ovvero, l’amicizia mi ha convertito”, Recensione della biografia di G. François e B. Pitaud, tradotta in italiano, https://it.zenit.org, 22 marzo 2016 (anche se purtroppo il bell’articolo termina con la citazione di un testo che non è di Madeleine)

“Madeleine Delbrêl. 15 meditazioni, Gribaudi, Milano 2014 

La nuova edizione del libro di B.Pitaud, che comprende un nuovo capitolo sull’Eucaristia, alla luce dello studio sui testi inediti.

Può un prete imparare qualcosa da un laico?
Una meditazione di p. ZUIN ofmconv ai preti di Padova, nella quale mostra come Madeleine Delbrêl abbia vissuto la sua vocazione laicale dentro quei valori fondamentali che sono determinanti nella vita stessa di un prete: il primato del vangelo, la vita di preghiera, la comunione con la gerarchia sempre e comunque, la cura dei poveri, la missione. Madeleine è innamorata di Dio, del vangelo, della Chiesa e dei suoi ministri, dei poveri e vive tutto con la massima intensità, senza sconti. Una donna che non ha mai smesso di essere appassionata di Dio e del “prossimo”. Leggi il testo della meditazione

Giorgio Garrone, Dal buio la luce. Etty Hillesum, Maedeleine Delbrel, Roger Schutz, Oliver Clement –  Paoline, Roma 2014, pp. 43-72.

Il libro presenta la vita e il percorso spirituale di quattro testimoni di luce, esistenze che hanno attraversato fino in fondo la storia tormentata del secolo scorso senza lasciarsi inghiottire dal male e innescando, invece, dinamismi di speranza e di futuro.
Il passaggio dalla morte alla vita è infatti il filo rosso che lega le pagine, le vicende e le coscienze di Etty Hillesum, la giovane donna ebrea che, mentre si avvicina consapevolmente alla morte, si apre alla bellezza e dilata la sua interiorità nella cura dell’altro; Madeleine Delbrêl, passata dal marxismo e dal rifiuto di Dio alla scelta della giustizia evangelica; Roger Schutz, il fondatore della comunità di Taizé e dei nuovi motivi di fiducia e riconciliazione che essa rappresenta; Olivier Clément, pensatore ortodosso approdato alla fede cristiana dopo aver attraversato l’ateismo, il fascino dell’Induismo e del Nulla. Dalle tenebre dell’Olocausto, della povertà, della separazione, del conflitto e dell’ateismo, essi vengono a noi come viventi tornati dai morti (Rm 6,13).
Giorgio Garrone è nato a Torino nel 1966. Sacerdote diocesano dal 1994, attualmente svolge il ministero di parroco nella città di Bra (Cuneo) condividendo una esperienza di Fraternità.
Nei quattro capitoli del libro l’autore fa emergere nella vita, nel pensiero e nella personalità di ciascun testimone, la dinamica di morte e resurrezione, conducendo il lettore a scoprirne la fecondità e la profezia per l’azione della Chiesa ma anche e soprattutto per ogni uomo che cerca con cuore sincero la giustizia, la pace, il regno dei Cieli.

L.LUPPI, “Chiesa e missione. La testimonianza di Madeleine Delbrêl nel «venerdì santo» della Mission de France 1952-1954)”, parte I: Rivista di Teologia dell’Evangelizzazione XVII, 2013,  n. 33, pp. 127-154. Parte II: Rivista di Teologia dell’Evangelizzazione XVIII, 2013,  n. 34, pp. 433-462.
Madeleine Delbrêl (1904-1964) rappresenta un riconosciuto punto di riferimento per la spiritualità cristiana contemporanea. Questo studio – di cui qui viene proposta la prima parte – intende mostrare alcune linee fondamentali della sua coscienza ecclesiale e missionaria, prendendo in esame gli anni 1952-1954. Si tratta degli anni della cosiddetta crisi dei “preti operai”. Madeleine Delbrêl, che ormai da vent’anni viveva negli ambienti poveri e non credenti della periferia sud di Parigi, a contatto con militanti comunisti, e aveva dato il suo contributo all’avvio delle esperienze del rinnovamento missionario francese, condivide intensamente il “venerdì santo” della Mission de France. Vogliamo mettere qui in luce lo stile evangelico della sua testimonianza,  la lucidità dei suoi discernimenti  e la qualità spirituale dei suoi interventi, all’interno di quella esperienza che ha costituito prima del Concilio un singolare laboratorio di nuova evangelizzazione.

L.LUPPI, “Madeleine Delbrêl: testimone e maestra di fede”: Consacrazione e Servizio 2013/3, pp. 24-29.
Madeleine Delbrêl è una delle grandi figure spirituali del XX secolo. Fu assistente sociale e scrittrice, ma soprattutto una donna di grande fede, una vera innamorata di Dio. Infatti, pur così discreta sul suo rapporto intimo con il Signore, si era definita “abbagliata da Dio”. Dal giorno della sua conversione attorno ai vent’anni tutta la realtà, che prima le sembrava irrimediabilmente “invasa dal niente e dall’assurdo”, acquista valore e bellezza e Dio occupa tutto l’orizzonte della sua esistenza.
Da quel momento si radica in lei la convinzione che “l’esistenza di Dio è la felicità incomparabile”. Dio diventa il suo “tesoro”, “supremamente importante – dirà – più di ogni cosa, più di ogni vita, anche e soprattutto la nostra”: «Ero stata e resto abbagliata da Dio. Mi era, e mi resta impossibile mettere su una stessa bilancia Dio da una parte, dall’altra tutti i beni del mondo, che sia per me o per tutta l’umanità».

Edy Natali, “La Route” di Madeleine Delbrêl. Genesi di un itinerario spirituale.
Si tratta di un saggio sulla raccolta di poesie “La Route”, con la quale Madeleine Delbrêl vinse nel 1926 il premio nazionale per giovani poeti Sully Prudhomme e che fu pubblicato nel 1927 dall’editrice Lemerre di Parigi. Tale raccolta si presenta come la testimonianza poetica del suo passaggio dall’ateismo alla fede. Questo studio prezioso e originale è stato curato da Edy Natali [vedi il suo Madeleine Delbrêl: una Chiesa di frontiera, EDB, Bologna 2010] ed è apparso sull’ultimo numero della rivista “Vivens homo” [EDB], n.23/2.

Questo il sommario dell’articolo:
1. Verso “La Route”: genesi di un itinerario spirituale
2. Dai “Cahiers” a “La Route”: gli anni della conversione
3. Il dire poetico come forma privilegiata di comunicazione
3.1. “La Route”: autobiografia poetica
3.2. I lemmi ostinati
3.2.1. Orgoglio e fierezza
3.2.2. Memoria
3.2.3. Memoria di vita
3.2.4. La strada

Aparecida Lucia DEGANI, “Il Pensiero Sociale di Madeleine Delbrêl e la sua recezione in Italia”, tesi finale del Corso di Laurea in Servizio Sociale presso la facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Bologna, condotta sotto la direzione della prof.sa Dina Galli, discussa lunedì 15 ottobre 2012.

F. FACCHINI (a cura di), Persona, comunità, servizio. La testimonianza di Madeleine Delbrêl, LDC-Leuman (TO), 2012, p. 126.

Madeleine Delbrêl, una tra le figure più significative della spiritualità laicale del nostro tempo, ha vissuto la sua fede nella professione di assistente sociale nella periferia di Parigi, accanto ai più emarginati, anticipando con la sua esperienza principi e metodi del servizio sociale attualmente seguiti. Gli studi raccolti in questo volume sono gli Atti del Convegno tenuto a Bologna il 22 aprile 2010 presso l’Istituto “Veritatis Splendor”, Convegno di Studio organizzato dall’Istituto Petroniano Studi Sociali Emilia Romagna IPSSER in collaborazione con L’Unione Cattolica Internazionale Servizio Sociale (U.C.I.S.S.), l’Istituto “Veritatis Splendor” di Bologna, la Casa Editrice “Gribaudi” e con il patrocinio del Corso di Laurea in Servizio Sociale – Scienze Politiche – Università di Bologna. I contributi di FLAVIA FRANZONI, DINA GALLI, LUCIANO LUPPI e FRANCESCO VILLA permettono di conoscere questa figura sotto il profilo della sua sintesi di professionalità e fede e ne mostrano la straordinaria attualità.

R. Masson, Basterebbe credere. Madeleine Delbrêl, Paoline, Milano 2008
Già citato negli STUDI ora in parte disponibile in e-book

Paolo Giuntella, Strada verso la libertà. Il cristianesimo raccontato ai giovani, Paoline, Milano 2004.

L’A., giornalista, impegnato nell’associazionismo cattolico e nel dibattito culturale e politico italiano, al seguito del Presidente della repubblica come inviato del TG1, è deceduto nel 2008 a 61 anni. Nel volume citato si propone di comunicare la bellezza del cristianesimo ai suoi tre figli e idealmente ai giovani di oggi. Per questo ricorre alla presentazione di alcuni testimoni e tra di essi Madeleine Delbrêl (pp. 175-193). Giuntella la definisce “donna di fuoco”, che con la sua “testimonianza di frontiera” all’insegna di una “spiritualità del quotidiano” realmente segnata da una prospettiva “incarnazionista”, ha fondato un “nuovo statuto della condizione laicale in grande anticipo sul Concilio”, ha intuito “l’urgenza di un nuovo inizio cristiano” e “ha fatto respirare una nuova aurora nella Chiesa”. Gran parte del testo si può trovare in google-books

La route di Madeleine Delbrêl . Genesi. Genesi di un itinerario spirituale  di Edi Natali

Anselm Grün, « Madeleine Delbrêl (1904-1964) », in: Dio, se ci sei. Grandi esperienze di fede da Agostino a Dag Hammarskjœld, Gribaudi, Milano 2012, pp. 159-169 (traduzione dal tedesco « Gott, wenn es dich gibt. Große Glaubenserfahrungen von Augustinus bis Dorothee Sölle », 2010).

Bernard Pitaud, Eucaristia e discernimento in Madeleine Delbrêl, Collana Al pozzo di Sicar, Ed. Paoloine, luglio 2011, p.128, Collana Al pozzo di Sicar, Ed. Paoloine, luglio 2011, p.128

La pubblicazione delle opere complete di Madeleine Delbrêl ha avuto inizio nel 2004 con l’obiettivo di studiare il cammino interiore di Madeleine Delbrêl. In parallelo, iniziava la pubblicazione di testi di studio su alcuni aspetti peculiari della sua intuizione, per una riflessione più ordinata sulla sua esperienza e la sua eredità. Il presente volume è il terzo di questi testi di studio e approfondisce la conoscenza del posto che l’eucaristia, ma anche il discernimento, occupavano nella vita di Madeleine Delbrêl. Un testo ricco di sorprese, perché a lungo la riflessione sul pensiero di Madeleine Delbrêl si è orientata sul suo rapporto privilegiato con la Scrittura, lasciando in ombra la dimensione eucaristica della sua spiritualità. In questo volume Bernard Pitaud offre un contributo organico e articolato per la conoscenza del posto che l’eucaristia occupa nel pensiero e nell’intuizione missionaria di Madeleine Delbrêl. In questo periodo di immediata preparazione al XXV Congresso Eucaristico Nazionale che si svolgerà ad Ancona dal 3 all’11 settembre prossimo questo libro è una proposta interessante e sicuramente ricca di stimoli per chi desidera riflettere sui temi del Congresso a partire da un pensiero molto vicino alla spiritualità contemporanea perché elaborato da una donna che aveva scelto l’immersione nel sociale per vivere la sua vocazione cristiana.
Bernard Pitaud : Bernard Pitaud è Superiore della provincia francese della Compagnia dei Preti di San Sulpizio. Già docente di spiritualità all’Institut Catholique di Parigi, ha condotto studi approfonditi sulla Scuola francese di spiritualità, sul discernimento e sulla direzione spirituale. Collabora alla pubblicazione dell’Opera omnia di Madeleine Delbrêl di cui è uno dei maggiori conoscitori.

Piersandro Vanzan S.I., Madeleine Delbrêl: La strada come incontro tra Dio e gli uomini, La Civiltà Cattolica – quaderno N°3853 del 01/01/2011, pp. 28-39

L’articolo descrive le complesse ma esaltanti vicende, personali e comunitarie, vissute da questa originale fondatrice di una piccola équipe fraterna, immersa pienamente nel mondo per condividere «l’essenza ordinaria della gente ordinaria». In tal senso Madeleine Delbrêl (1904-64) è stata una pioniera che ha aperto una strada nuova all’opera di evangelizzazione. Ciò grazie a una fede integrale — paradossalmente scaturita dall’ateismo —, che la portò oltre borghesia, marxismo e preti operai, rendendola libera e inclassificabile: vicina ai comunisti e gelosamente laica, desiderosa di amare Dio in maniera unica e assoluta. Nel 1998 Madeleine è stata dichiarata Serva di Dio e le sue discepole sono tuttora presenti a Parigi e Amiens, mentre un comitato di «Amici di Madeleine Delbrêl» raccoglie oltre 500 persone che vivono e diffondono quella spiritualità.

Yvon Poitras, Madeleine Delbrêl maestra spirituale, Maestri spirituali per il nostro tempo, EllediCi, Torino 2010, pp. 123- 141.

Il libro presenta M. Delbrêl insieme ad altri otto maestri, del Medioevo e anche del Ventunesimo secolo (lldegarda di Bingen a Francesco d’Assisi, da Maurice Zundel a Tagore, e ancora Marguerite d’Youville, Bernard Hubert, Joan Chittister, Eckhart), considerandola una di quelle figure la cui spiritualità è particolarmente attuale e capace di proiettare una luce di senso e di futuro davanti ai nostri passi inquieti di credenti moderni. Dopo un breve profilo biografico, Y. Poitras espone una sintesi della spiritualità di Madeleine in modo avvincente, componendo una sorta di lettera immaginaria di Madeleine a compagne e amici, servendosi delle sue stesse “parole luminose e infuocate”. Individua poi cinque punti di maggiore attualità, come “Luci per il nostro cammino”: fede e Vangelo, testimonianza pubblica della fede, valore del silenzio, capacità di costruire rapporti fraterni e solidali, strade che conducono alla sorgente della gioia. Termina con una interessante lettera a Madeleine intitolata “Faccio fatica a seguire i tuoi passi”, e conclude riportando alcuni folgoranti aforismi di Alcide ossia il Piccolo Monaco.

Natali Edi, Madeleine Delbrêl: una Chiesa di frontiera (Presentazione di Giorgio Mazzanti)EDB, Bologna 2010 – Collana: Teologia viva

L’Autrice, laureata in filosofia, insegnante di religione nella Scuola superiore e iscritta alla specializzazione in Teologia dogmatica della Facoltà Teologica dell’Italia Centrale, mette in evidenza come la grandezza e l’attualità di Madeleine Delbrêl risiedano nella sua capacità di scorgere nel mondo e nella società i segni di un continuo mutamento e di aver risposto ad essi con un desiderio ardente di scoprire nuovi modi per vivere al loro interno il cristianesimo, per comunicare Cristo agli uomini del suo tempo. Nel descrivere la sua vicenda, il volume, dallo stile piacevole e accessibile a tutti, si concentra soprattutto sul rapporto della Delbrêl con la Chiesa: una Chiesa da un lato mistica, perché sorgente ed esito di profonda vita interiore del credente, e dall’altro solidale, perché porta aperta in una società che crea solitudine e povertà. Si tratta di un lavoro originale, il primo saggio in assoluto sulla ecclesiologia della Delbrêl, di cui l’A. condivide il sogno di una Chiesa capace di camminare a fianco degli uomini del proprio tempo e di raccoglierne le provocazioni.

Michele Gianola, Fraternità-sororità luogo privilegiato di identità e formazione cristiana. L’esperienza di Madeleine Delbrêl (1904-1964)
Tesi di licenza in Teologia con Specializzazione in Spiritualità, Pontificia Università Gregoriana, Roma , Agosto 2009

La Chiesa, fraternità radunata nel nome della Trinità, è luogo tipico, privilegiato, della formazione dell’identità del
discepolo di Cristo.
L’esperienza spirituale di Madeleine Delbrêl sorge e sfocia all’interno di una fraternità. Il lavoro – senza pretesa di esaustività
– pone l’accento sulla dimensione fraterna della vita spirituale, elemento fondamentale, anche se non unico, della crescita nella maturità umana e cristiana.

E’ disponibile in questo sito la seconda parte della tesi che riguarda Madeleine Delbrêl

Masson R., Madeleine Delbrêl. Basterebbe crederePaoline, 2008, pp. 144, € 12,00.

In ogni passaggio epocale, sembra proprio che il Signore abbia valuto dare ad alcuni la vocazione di vivere il suo Vangelo a partire dal testo, facendo sì che la loro carne e il loro sangue fossero come l’edizione provvidenzialmente destinata agli uomini del loro tempo. Madeleine Delbrêl (1904-1964) è tra questi chiamati. In occasione dl centenario della nascita i vescovi francesi, affiancandola alla figura di santa Teresa di Lisieux, l’hanno definita “faro di luce per avventurarci nel terzo millennio”. In questo lavoro che riporta alcuni testi significativi di Madeleine, ci viene restituito qualcosa di ciò che l’A., giornalista francese, ha ricevuto da questa abbagliata di Dio, una delle più grandi mistiche del XX secolo (C.M. Martini). Non si esce indenni da questa lettura.

Testo (quasi completo) in Google books

Bernard Pitaud, Il Cristo della porta accanto. Preghiamo 15 giorni con Madeleine DelbrêlPaoline, Milano 2000, 136 p.

Questo volume su Madeleine Delbrêl (1904-1964) – scritto dal sulpiziano p. Bernard Pitaud, docente di spiritualità all’Institut Catholique di Parigi e uno dei massimi studiosi degli scritti della Delbrêl – individua quindici temi centrali nella spiritualità delbreliana, a partire da alcuni testi chiave e mostrando l’originalità del vissuto e della scrittura della Delbrêl. Nelle prime meditazione p. Pitaud riprende le intuizioni più profonde di Madeleine, scaturite dal suo incontro iniziale con Dio e dalle sue prime esperienze tra i non credenti. Il tema centrale è però quello del Gesù-Chiesa, nella prospettiva dell’attualizzazione del Vangelo da parte dei cristiani, Corpo di Cristo, nei quali il Risorto prolunga la sua presenza lungo la storia. Le meditazioni della seconda parte del volume sviluppano questo desiderio apostolico, che di fatto polarizza tutto il pensiero e la vita della Delbrêl.

Testo (quasi completo) in Google books

M. Luisa Coppadoro, Madeleine Delbrêl. Maestra di preghieraAncora, Milano 1999, 232 p.
Il libro fa incontrare al lettore donna – Madeleine Delbrêl (1904-1964) – che dopo essere tornata alla fede persa in gioventù, desidera donarsi totalmente a Dio senza chiudersi in un carmelo, ma decidendo di vivere in un sobborgo operaio di Parigi. L’autrice, a partire dagli scritti pubblicati della Delbrêl, prende in esame le sue convinzioni sulla preghiera e il suo stile di preghiera, che testimoniano un rapporto vivissimo e fortissimo con Dio. Questo volume diventa uno stimolo ad approfondire la figura della Delbrêl, che si pone come una guida affidabile e originale per chi voglia vivere con sapienza e discernimento oggi la sfida della preghiera cristiana.

Diego Zorzi, Madeleine Delbrêl. Una «Donna teologale» nella città marxista, Berti, Piacenza 1998, 64 p.
Questo agile e prezioso volumetto, scritto con un linguaggio immediato e straordinariamente efficace, raccoglie tre articoli pubblicati nei “Quaderni di preghiera e politica”. L’autore, don Diego Zorzi di Piacenza, dopo aver presentato il profilo biografico della Delbrêl come donna “contemplativa nel conflitto fra due culture”, mostra il suo radicalismo di “vangelo pregato”, e la sua capacità di smascherare la tentazione di un cristianesimo mimetizzato, tentazione molto forte negli anni drammatici della “Mission de France” e del dibattito sulle nuove forme di evangelizzazione del mondo operaio. Alla fine l’Autore afferma che Madeleine può ben essere considerata una maestra di preghiera per chi, immerso nel sociale, nel politico, in mezzo a una folla che fa a meno di Dio, non ha tempo di pregare o pensa di non averne.

Luciano Luppi, Madeleine Delbrêl testimone di fortezza spirituale, Rivista Memorie teologiche (dicembre 2007)
Tra le molte chiavi con cui potremmo rivisitare la ricca spiritualità della Delbrêl il tema della “fortezza” sembra particolarmente fecondo. Una tale pista è indirettamente suggerita dall’amico Jacques Loew, che definiva Madeleine “la forte speranza fatta donna”.
Articolo (pdf, 272 Kb, dal sito della Rivista Memorie teologiche)

Luciano Luppi, Madeleine Delbrêl (1904-1964), guida al discernimento come «obbedienza creativa» nei deserti contemporaneiRivista di Teologia dell’Evangelizzazione 11 (2007) n. 21, 141-174.

ABSTRACT
Madeleine Delbrêl (1904-1964) fa parte dei protagonisti della ricca stagione ecclesiale che ha preceduto il Concilio Vaticano II. L’articolo vuole documentare la convinzione che l’«obbedienza creativa» con cui ha abitato le frontiere della Chiesa, in particolare quelle degli ateismi e dei messianismi secolarizzati contemporanei, fa di lei una sorta di “madre del deserto” capace di offrire criteri sapienti di grande attualità per i discernimenti necessari al nostro tempo. Ripercorrendo alcuni momenti significativi del suo cammino vocazionale e certi nodi “epocali” da lei affrontati, emergono importanti criteri di discernimento. Innanzi tutto l’assoluto della carità, incarnata nel Vangelo, interpella il cristiano dentro l’oggi della sua storia. Il nostro mondo in rapido cambiamento reclama con urgenza la testimonianza dell’originalità dei cammini evangelici nel tessuto della vita quotidiana. Perché questo si attui in maniera autentica, senza intaccare l’unicità e l’universalità dei due comandamenti dell’amore, occorre testimoniare insieme la preferenza per Dio, la volontà di fare propria la prassi concreta di Gesù attestata dall’evangelo, una prossimità fraterna con le persone che ci circondano e la piena comunione ecclesiale. In secondo luogo, lo sguardo portato sull’abisso del nulla negli anni che hanno preceduto la conversione, accompagna tutta la storia della Delbrêl e la dispone a prendere sul serio la sfida posta dagli ateismi contemporanei e a sentire verso i non credenti un sovrappiù di solidarietà. Poco alla volta arriva a formulare, anche alla luce di un’originale rilettura dell’insegnamento spirituale di san Giovanni della Croce, la convinzione che, per quanto paradossale possa sembrare, gli ambienti atei in cui il cristiano è chiamato a vivere sono una “condizione favorevole alla conversione” a una vita cristiana autentica.

Pier Angelo Sequeri, Forza del Vangelo e missione in Madeleine Delbrêl a cento anni dalla nascitaRivista di Teologia dell’Evangelizzazione 8 (2004) n. 16, 437-445.

(Dall’Introduzione) Il tracciato della mia riflessione lo delineo attraverso alcune idee chiave, del resto ben evidenti nell’esperienza e nei testi di Madeleine Delbrêl, che mi sembrano di intatta validità anche per noi. Cercheremo, nel complesso, di percepire un incoraggiamento a vincere le resistenze, che noi stessi ancora sperimentiamo, nei confronti del progetto di “rimettere in strada” il cristianesimo, alleggerendo la sua eccessiva contrazione dentro la “cittadella autosufficiente” in cui esso coltiva se stesso. Non abbiamo ancora fatto ciò che i santi si aspettano da noi, se ci limitiamo ad ammirare la forza con cui hanno vissuto il cristianesimo, senza attingerne energia per il compito che è propriamente il nostro.

Premessa: “Dio è morto, viva la morte!”
1. Prima intuizione: la realtà della fede, forza che rimane dono, lavora come un dono, si distribuisce come un dono.
2. Seconda intuizione: missione e senso della totalità della Chiesa, splendida rete di Dio che si tesse sull’unico ordito del vangelo.
3. Terza intuizione: vivere in forma comunitaria la tipica solitudine del discepolo, al quale il Signore ha indicato l’evangelizzazione dei gentili.

Diversi passaggi dell’articolo si possono trovare in:
http://www.gliscritti.it/approf/2005/conferenze/delbrel/delbrel-luppi.htm

Jacques Loew, Madeleine Delbrêl. La strana danza della nostra obbedienzaPreghiera e vita. Grandi modelli, Morcelliana, Brescia 1989, 113-159.

Si tratta del secondo saggio di p. Loew, grande fratello e amico di Madeleine, dopo l’introduzione all’antologia Noi delle strade del 1966. Si riconosce particolarmente debitore alla biografia di C. de Boismarmin (1985): « Fino alla pubblicazione del prezioso libro non possedevamo che brandelli scelti, ma sparsi, sulla vita di questa donna incomparabile. Adesso possiamo capire fino a che punto Madeleine Delbrêl è stata una della “guide dei tempi nuovi” (…) vorrei cercare quello che, in lei, sosteneva i suoi slanci e le sue affermazioni, in che cosa ella è una guida per il nostro tempo» (p. 115s). «Madeleine non è stata l’unico precursore del Concilio. Ciò che dà un posto insostituibile al suo pensiero e alla sua vita è la sua presenza al mondo ateo» (p. 158). « Qui appare la grazia specifica di questa donna. Il dono di un pensiero unitario. Madeleine Delbrêl ha avuto il dono di vedere, di dire e di saper dire. Ha guardato lucidamente, ha osato dire coraggiosamente, più ancora ha saputo dire mirabilmente » (p. 159).

Madeleine Delbrêl, Tu esistevi e io non lo sapevo. I testi più belli, Gribaudi, Milano, 2022
Antologia di testi di Madeleine, curata dagli Amici francesi. Per l’edizione italiana, traduzione a cura di Sandra Fustini.

 

Madeleine Delbrêl, Il Rosario. Meditare i misteri di Cristo (2018)

Testi scelti dalle monache dell’abbazia di Chambarand. Chi, meglio di Madeleine Delbrêl (1904-1964), poteva donare al rosario tutta la sua profondità mistica illuminandolo della gioia e della luce di una vita interamente dedicata a Dio? Chi meglio poteva rendere straordinaria la più ordinaria quotidianità? Attraverso la meditazione di quattro misteri, i migliori testi della grande mistica francese ci introducono a una ricerca di Dio che arriva nel profondo del cuore.

Madeleine Delbrêl, Per le strade. Educatori alla scuola di Madeleine Delbrêl (2018)

Un piccolo e agile strumento per la preghiera e la meditazione degli educatori che hanno soprattutto a che fare con i preadolescenti e gli adolescenti. Dieci appuntamenti con Madeleine Delbrêl, una donna vissuta nel ventesimo secolo nella periferia industriale di Parigi, che ha scelto di consacrarsi a Dio da laica, vivendo ogni giorno ciò che il Signore metteva sulla sua strada, vedendolo sempre presente negli occhi di ogni fratello incontrato. Un esempio per gli educatori che non vogliono perdere l’occasione per rinnovare il loro impegno, traducendolo in un servizio sempre più consapevole.

NOI DELLE STRADE

Introduzione di Jacques Loew
Gribaudi, 1988, 336 p.
L’autrice esprime in questi scritti una sintesi vivente tra intensità religiosa, assoluta obbedienza al Vangelo, amore indiscutibile alla Chiesa, attenzione reale alla condizione dell’uomo. Abbiamo qui alcune delle pagine più significative della spiritualità di Madeleine Delbrêl: Dio è morto…viva la morte, Noi delle strade, Il ballo dell’obbedienza, Chiesa e missione, La lezione di Ivry.

COMUNITÀ SECONDO IL VANGELO

Premessa di Guy Lafon
Gribaudi, 1996, 160 p.
Il progetto a cui l’Autrice ha voluto sottomettere tutta la sua esistenza nel contesto di una comunità laica. «Vi si esprime – scrive nella premessa Guy Lafon – la voce, severa e realistica, di chi ha sperimentato l’urto che la fede tradotta in prassi consequenziale provoca in ambiente incredulo, quando sia incarnata da una comunità con umiltà e disponibilità al dialogo, ma insieme con sincerità impavida».

Testo (quasi completo) in Google books

LA GIOIA DI CREDERE

Gribaudi, 1988, 304 p.
Un’opera ricca di grande spiritualità. Qui più che in altri scritti si colgono la finezza e l’audacia spirituale di questa donna, ben evidenti in quelle coppie di paradossi messe in risalto da Urs von Balthasar nella introduzione ai suoi scritti che fece tradurre in tedesco: profondità e serietà, humor e durezza critica, legame con la Chiesa e insofferenza per tutto ciò che di essa è formalità e potere. Tra i testi più significativi: Perché amiamo il Padre de Foucauld, Gioie venute dal monte, La spiritualità della bicicletta, Le virtù diventate stolte, Il cristiano uomo insolito, L’estasi delle tue volontà, Missione o dimissione, La fede e il tempo, Liturgia laica.

Testo in inglese: The joy of Believing (quasi completo) in Google books

Testo in spagnolo: Alegria de creer (quasi completo) in Google books

IL PICCOLO MONACO

Un taccuino spirituale

Illustrazioni di B. Matheis
Gribaudi, 1990, 96 p.
Il Piccolo Monaco rappresenta “il semplice cristiano” che cerca sinceramente la santità, al di là di tutte le categorie e dei diversi stati di vita. ll piccolo ma prezioso volume raccoglie i componimenti in prosa ritmica più significativi di Madeleine e una raccolta di aforismi che hanno appunto per protagonista il Piccolo Monaco, che nel testo originale è chiamato Alcide. Nelle brevi annotazioni, molto simili agli aforismi dei padri del deserto, Madeleine mette in luce difetti e debolezze del cristiano, con uno sguardo pieno di implacabile realismo e insieme con un profondo umorismo, liberando il desiderio della santità da ogni illusione spiritualista e da ogni autocompiacimento da eroe.

Indivisibile amore

Pensieri di una cristiana controcorrente
Piemme 1994, 159 p.
Si tratta di un’antologia di testi tratti dalla ricca corrispondenza di Madeleine Delbrêl e raccolti attorno a tredici temi caratteristici. Dalle lettere agli amici emergono aforismi e brevi riflessioni sui temi più diversi: la fede, il ricorso del cristiano al Vangelo, la speranza, l’amore, la preghiera, la Chiesa, la testimonianza nella città moderna. Sono parole che arrivano in modo diretto e immediato e portano alla meditazione.

Madeleine Delbrêl. Chiesa ateismo evangelizzazione
A cura di Maurilio Guasco
Esperienza Fossano, 2005, 142 p.

Si tratta di un’antologia di testi missionari, curata da Maurilio Guasco, storico e grande conoscitore del rinnovamento missionario francese dell’ultimo dopoguerra. I testi sono preceduti da due introduzioni: una di Guasco e l’altra di p. Jean Guéguen, Postulatore della causa e amico della Delbrêl. In conclusione, un testo di attualizzazione scritto da Gianni Fornero. Di grande utilità anche l’ampia nota bibliografica (pp. 41-43).

Negri, F. – Guglielmoni, L., Il Vangelo nella città. Meditazioni e preghiere

Centro Eucaristico, Ponteranica (BG) 2004.

Il libro è presentato in un’intervista a don Diego Facchetti, docente di teologia morale e spirituale e direttore spirituale del Seminario di Brescia.

La santità della gente comune  (2020)

Questo volume che continua l’Opera Omnia di Madeleine Delbrêl (1904-1964) – della quale è in corso la causa di beatificazione – raccoglie i testi missionari della mistica francese da lei scritti tra il 1938 e il 1950 e rappresentano la porta d’ingresso alla sua opera straordinaria.
Alcuni già noti come Noi delle strade e Missionari senza battello costituiscono il centro della spiritualità della Delbrêl. Altri testi sono stati pubblicati solo parzialmente o manomessi come Il nostro pane quotidiano e Perché amiamo Charles de Foucauld, mentre più di un terzo sono completamente inediti e sconosciuti come Liturgia e vita laica di straordinaria attualità.
(Libro in vendita online)

Madeleine Delbrêl, Si la charité existe… (2018)

Dopo la crisi che attraversa il gruppo della Carità dal 1956 al 1958, questo nuovo volume delle Opere Complete ci fa percorrere i quattro anni seguenti, dal 1958 al 1962. Ci troviamo all’epoca delle prime attuazioni dell’enciclica di Pio XII, Fidei donum, che invita i vescovi a portare con lui “la preoccupazione della missione universale della Chiesa”. Il piccolo gruppo della Carità non solo è sopravvissuto a un periodo difficile, ma si trova al cuore dello slancio missionario universale della Chiesa che attraversa tutte le tribolazioni da secoli. Le componenti delle equipe sono poco numerose, ma sono sostenute da un ricorso ardente al Vangelo, con l’obiettivo di «mettersi in ascolto attorno alla persona di Gesù». Con la profondità e unità interiore che le conosciamo, Madeleine Delbrêl continua a scrivere seguendo le circostanze; con l’unica preoccupazione di “scegliere la carità”. Concretamente, in risposta all’appello di Mgr Yago, arcivescovo di Abidjan, tre compagne partirono in Costa d’Avorio, paese allora di fresca indipendenza. Il racconto del viaggio di Madeleine ad Abidjan chiude magnificamente questo volume XVI.

Madeleine Delbrêl, La conversion du cœur (2018)

Questo volume si apre con il racconto che Madeleine Delbrêl fece del suo viaggio a Varsavia nel dicembre 1961. Si recava presso amici convertiti al cristianesimo, in un paese ancora molto segnato dalla guerra. Non si potrebbe spiegare Madeleine senza la sua capacità eccezionale di amicizia, mossa da una profonda libertà, frutto della sua unione con Cristo. Poi, sullo sfondo del Concilio Vaticano II – “la Chiesa e Cristo non saranno mai un vecchio ménage” – Madeleine Delbrêl chiama le sue compagne la conversione del cuore al fine di “essere in stato di concilio, […] docile nel donare e nel ricevere”. Madeleine ritornerà tuttavia un’ultima volta, a lungo, sulla « vita di preghiera », poi si preoccuperà, a pochi giorni dalla morte – di “non lasciare programmi”, ma piuttosto degli “orientamenti  di vita e di azione”. Così si completa la pubblicazione degli scritti di Madeleine Delbrêl. Resteranno, per tempi futuri e sotto altre forme, i componimenti poetici giovanili e la corrispondenza dal 1953 al 1964.

Notre vie. Textes à ses équipières
volume 3, 15e tome des Œuvres complètes, Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2017, 344 pp.

Questo nuovo volume delle Opere complete copre un periodo molto breve: dal giugno 1957 al giugno 1958. Due sono i testi principali: “Note relative alla nostra vita” e la “Carta”. Nell’insieme si tratta di un capolavoro di discernimento, ricco di orientamenti per coloro che vogliono appartenere interamente a Gesù Cristo e conformare al Vangelo la vita secolare in cui restano.  

J’aurais voulu. Textes à ses équipières 1950-1956.
14e tome des Œuvres complètes, Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2016, 326 pp.

Questo secondo volume di scritti alle Equipes riunisce testi del periodo 1950-1956. Con una quindicina di donne , Madeleine Delbrêl prosegue un unico scopo: “Realizzare su questa terra l’amore per il quale Dio ci ha create e che Cristo ci ha rivelato nel suo Vangelo”. Molto impegnate, senza cadere nell’attivismo o nell’agitazione, queste donne vivono con Madeleine un discernimento nel quotidiano, quello di una fraternità evangelica vissuta fianco a fianco con la gente della loro città.
Ma Madeleine attraversa un periodo difficile, cosparso di dubbi e incertezze sull’avvenire delle Equipes. Dopo i tentativi di collegarsi con degli istituti secolari, che alla fine falliranno, procede lei stessa, non senza difficoltà, all’elaborazione di bozze di statuti. I testi spirituali che li fondano sono
di una profonda bellezza: “rispetto della vita di ciascuna”, “spirito di penitenza”…e il suo spirito missionario è presente dappertutto.: “Attendere a lungo, imparare molto, amare fino in fondo”.

La vocation de la Charité
13e tome des Œuvres complètes, Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2015, 334 pp.

“Essere non attivi ma agiti da Dio”. Questa espressione fondante di Madeleine Delbrêl, già incontrata in La sainteté des gens ordinaires, tomo VII delle Opere complete, è proprio nella linea di san Paolo quando dice: “Io vivo, ma non più io, è Cristo che vive in me.” “La Carità” è il nome che Madeleine aveva dato alla sua piccola comunità di vita. La vocation de La Charité, tomo XIII delle Opere complete, esplora l’aspetto pratico che Madeleine aveva dato così alla vita cristiana. Raccoglie i suoi primi scritti alle sue compagne di comunità, dal 1933 al 1950: “Il diario degli inizi de La Carità” che annota giorno per giorno i primi passi a Ivry-sur-Seine, con  una grande freschezza; poi i suoi primi insegnamenti e la loro maturazione durante la guerra ; le tre conferenze che lei aveva dato loro in occasione del “dodicesimo anno”, in ottobre 1945; infine il direttorio del 1933 e le sue prime variazioni.

Città marxista in terra di Missione, nuova traduzione, Gribaudi, Milano 2015, pagg. 208

Pubblicato da Madeleine Delbrel (1904-1964) nel 1957, Città marxista terra di missione è “il” libro della sua vita. Indirizzato agli operatori sociali, si pone a un nuovo livello di maturità e di missionarietà dell’autrice. Si scorge in queste pagine che se la vita cristiana della Delbrel contraddice il marxismo, ne riconosce anche la “provocazione a una vocazione per Dio”.

En dialogue avec les communistes, textes missionnaires volume 6, 12e tome des Œuvres complètes, Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2014, 360 pp.

Il 12° tomo delle Opere Complete raccoglie una trentina di conferenze e articoli che per la maggior parte fanno seguito alla pubblicazione nel 1957 di « Città marxista, terra di missione ». Molto sollecitata in quel periodo sulla sua esperienza della questione marxista, Madeleine non smette di tornare  sulle sue grandi intuizioni per approfondirle ed esplicitarle meglio. La lettura non ha niente di noioso perché lei arricchisce continuamente il suo pensiero. Ritroviamo in tutti i testi l’afflato della sua ricerca apostolica.

Ville marxiste, terre de mission, préface de Mgr Claude Dagens, textes missionnaire

volume 5, 11e tome des Œuvres complètes, Nouvelle Cité, Bruyères-le-Châtel 2014, tome XI, 252 pp.

Pubblicato nel 1957, questo è “il” libro della sua vita. Non senza humour precisa che l’ha “redatto a Ivry dal 1933 al 1957”. Dopo la sua raccolta di poesie “La Route” del 1927, successivamente a “Veglia d’armi” del 1942, indirizzato alle operatrici sociali, questo testo si situa a tutt’un altro livello di maturità. Si percepisce che, se la sua vita cristiana contraddice il marxismo, Madeleine riconosce anche la “provocazione del marxismo a una vocazione per Dio”. Madeleine trasmette il suo slancio missionario grazie alla finezza e giustezza delle sue analisi. In una bellissima evocazione del roveto ardente offre lei stessa un’interpretazione mistica alla sua esperienza di Ivry. “Per donare Dio, per farlo presente, farne la compagnia degli uomini non abbiamo bisogno di valere molto, basta una bracciata di spine. […] Il cristiano che vivrà così in una città sperimenterà con tutto il suo essere la forza dell’amore evangelico. La realtà di quest’a more esploderà, fuori di lui come una evangelizzazione, in lui come una illuminazione”.    

La question des prêtres-ouvriers. La leçon d’Ivry.
Textes missionnaires, vol. 4, 10° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, octobre 2012, pp. 248

Si tratta del X volume delle Œuvres complètes, 4° dedicato agli scritti missionari. Madeleine si trovò al cuore dell’attualità dei preti operi. Conosceva molti di loro ed era anche al corrente delle preoccupazioni romane e dei vescovi di Francia a loro riguardo. Di questo problema tratta la prima parte di questo libro, che si apre con il luminoso racconto della sua giornata di preghiera a Roma, il 6 maggio 1952. Questo argomento trae guadagno dall’essere rivisitato a  distanza di più di 50 anni e nel contesto contemporaneo della nuova evangelizzazione. Madeleine Delbrêl ci mostra come la vita cristiana sia per natura uno stato violento, un percorso su un crinale tra due versanti a picco: «Uno si radica sulla promessa di Dio; l’altro scende fino al rifiuto degli uomini ».
Il seguito del libro profuma di sorgente, con i ritratti di tre belle figure missionarie: i padri Jacques Loew e Jacques Lorenzo, e l’americana Dorothy Dohen. Poi vengono le sue riflessioni innovatrici sulla parrocchia missionaria e sull’insegnamento della fede. Infine, la pubblicazione integrale della sua ultima conferenza, a quattro settimane dalla sua morte, ci immerge nell’ultimo messaggio da lei trasmesso a un gruppo di studenti.  

La femme, le prêtre et Dieu. Au cœur du mystère intime de l’Eglise.
Textes missionnaires, vol. 3, 9° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, octobre 2011, pp. 288

Si tratta del IX volume delle Œuvres complètes, 3° dedicato agli scritti missionari (dopo i volumi VII e VIII) degli anni 1951-1964, testi per l’80 % inediti o completamente dimenticati. Già il titolo « La femme, le prêtre et Dieu » è fortemente evocativo, e il sottotitolo ne traduce bene l’idea guida: « Au cœur du mystère intime de l’Église ». In approcci successivi Madeleine svela la sua comprensione del mistero della Chiesa, che lei stessa precisa attraverso i suoi viaggi a Roma e confrontandosi con problemi concreti: vocazione della donna e relazioni fra uomini e donne (60 pagine sull’argomento), condizione di vita dei sacerdoti e il senso della loro solitudine, ecumenismo, atteggiamenti del cristiano impegnato in una vita apostolica e nelle lotte del suo tempo. Pagine molto belle sulla fede, “tesoro straordinario e straordinariamente gratuito”, sulla bontà “corpo sensibile della carità” e soprattutto sulla Chiesa, nella quale mette in atto quell’offensiva “femminile e non femminista” di cui aveva parlato durante la Guerra in “Veglia d’armi”, mostrando la vocazione della donna nella linea dell’alterità e del dare alla luce. Assolutamente da leggere!


Ath
éismes et évangélisation. Textes missionnaires, vol. 2, 8° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, 2010, pp. 288
Raccogliendo in modo ordinato gli articoli pubblicati da Madeleine, le sue conferenze e note degli anni 1951-1963, il volume VIII delle Œuvres complètes, pubblicato nel 2010 da Nouvelle Cité, è pensato come un libro autonomo. Si tratta del 2° volume degli scritti missionari dopo La Sainteté des gens ordinaires (volume VII), cui seguiranno due altri volumi (IX: la Chiesa e gli atteggiamenti del cristiano; X: le forme dell’evangelizzazione) e infine il libro Ville marxiste, terre de mission, pubblicato per la prima volta da Madeleine stessa nel 1957. Il volume VIII affronta uno dopo l’altro gli ambienti da evangelizzare (miseria economica e spirituale, ateismi contemporanei) e l’evangelizzazione in se stessa. In queste pagine, e in particolare in quelle scritte immediatamente prima o durante il Concilio, Madeleine non intende offrire una ricetta per l’evangelizzazione, ma la sua testimonianza – decisamente forte e ancora attuale – sulla vita di fede e lo stile di vita del cristiano in ambiente ateo. « In ambiente ateo – scrive – per vivere occorre evangelizzare. O si è missionari, o si è dimissionari ».

La sainteté des gens ordinaires
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Textes missionnaires, vol. 1 , 7° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, 2009, pp. 210

Il volume VII delle Œuvres complètes – il primo dedicato ai testi missionari – costituisce la porta d’ingresso nell’opera di Madeleine Delbrêl. Il lettore può seguire Madeleine nel suo cammino di cristiana convertita, che vive la sua testimonianza in pieno mondo: ” Il convertito è un uomo che scopre quanto sia meraviglioso il fatto che Dio esista”.
Questo volume raccoglie i testi missionari scritti da Madeleine fra il 1938 e il 1950. Una parte è già conosciuta, ma in maniera un po’ dispersiva. Altri testi erano stati pubblicati in maniera incompleta (es. un bellissimo contributo del 1946 su Charles de Foucauld). Un terzo del volume è totalmente sconosciuto. Da segnalare, oltre ai testi programmatici « Nous autres, gens des rues » e « Missionnaires sans bateaux », un testo di grande attualità : « Liturgie et vie laïque ».


Le service social entre personne et société
6° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, 2007, pp. 510

Questo secondo volume degli scritti professionali ci fa scoprire altri testi sulla materia, come rapporti di servizio, conferenze e relazioni indirizzate alle future operatrici dei servizi sociali. Possiamo così scoprire l’evoluzione di Madeleine Delbrêl in quanto assistente sociale. Denis Pelletier fa il punto, in una 1° prefazione, sulla dottrina sociale della Chiesa nel 1940. In una 2° prefazione, Christine Garcette offre un contributo chiarificatore sul servizio sociale al tempo di Madeleine Delbrêl. Nella post-fazione, Bernard Pitaud colloca questi scritti professionali nell’insieme dell’opera della Delbrêl.

Le Moine et le Nagneau.
Alcide et ses métamorphoses, 4° tome des Œuvres Complètes, Nouvelle Cité, 2006, pp. 249

Il volume raccoglie dieci componimenti, in cui umorismo e spiritualità si sposano insieme, sulla scia del precedente Umorismo nell’Amore. La prima parte presenta il celebre Alcide – conosciuto in Italia sotto il titolo di « Il Piccolo monaco » – raccolta di aforismi e massime spirituali pubblicato per la prima volta integralmente, che costituisce un piccolo trattato di spiritualità del quotidiano.

Umorismo e amore.Delbrêl Madeleine
Meditazioni e poesie. Vol. 4, Gribaudi, Milano, 224 p.

Dopo l’interesse suscitato dai primi tre volumi dell’Opera Omnia di Madeleine Delbrêl (1904-1964), con la corrispondenza inedita fino al 1952 (Abbagliata da Dio, Insieme a Cristo per le strade del mondo) e i suoi più importanti testi professionali (Professione assistente sociale), ecco il quarto volume, che rende omaggio al suo umorismo leggendario. A una prima parte completa di meditazioni poetiche, segue una seconda parte con le sue riflessioni, i racconti brevi, le preghiere e gli aneddoti divertenti, scritti che risultano per la maggior parte inediti e che testimoniano la sua mistica dell’incarnazione. Come i precedenti volumi, anche questo volume dell’Opera Omnia di Madeleine Delbrêl è stato curato da “Les Amis de Madeleine Delbrêl”, che hanno già al loro attivo otto volumi.
Nell’articolo di “Avvenire” del 27/7/2011 sono stati pubblicati due testi inediti di Madeleine tratti dal volume, insieme ad ampi stralci della presentazione di Guido Dotti, della Comunità di Bose.

Madeleine Delbrêl, Professione assistente sociale, Gribaudi, Milano 2009, pp. 304, € 16,50.

Questo terzo volume dell’Opera omnia di Madeleine Delbrêl (1904-1964) mette per la prima volta a disposizione del lettore italiano i suoi scritti professionali, precisamente quattro testi indirizzati al grande pubblico dalla Delbrel tra il 1937 e il 1942, testimoni dell’attività di assistente sociale svolta dalla Delbrêl fino al 1945. In un’epoca pionieristica per questa professione e assumendo significative responsabilità per la formazione delle giovani assistenti sociali negli anni drammatici della guerra, Madeleine ha saputo essere cristiana con passione e competenza accanto ai feriti della vita, rinunciando per questo a una carriera letteraria e artistica. In questa «donna innamorata del suo lavoro – come scrive nella bella prefazione il prof. Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di S. Egidio -l’esperienza spirituale e l’attività professionale si fondono, divengono un tutt’uno in una vita spesa nell’incontro e nel servizio all’ “altro”».

Madeleine Delbrêl, Abbagliata da Dio. Corrispondenza 1910-1941Presentazione di Enzo Bianchi, Gribaudi, Milano 2007, pp.240, €.15,00

Questo primo volume della corrispondenza inedita di Madeleine Delbrêl (1904-1964) segna il debutto di un’opera editoriale di grande importanza, finalmente disponibile al grande pubblico. Le lettere (dall’età di 6 a 37 anni) di quella che viene considerata una delle più grandi mistiche del Ventesimo secolo rivelano il passaggio da una normale preparazione cristiana a un ateismo proclamato fino a una conversione violenta: ecco come viene “abbagliata da Dio”. Arricchiti dalle fotografie legate alla sua figura, tutti i volumi delle Opere Complete di Madeleine Delbrêl sono stati curati da “Les Amis de Madeleine Delbrêl”.

Madeleine Delbrêl, Insieme a Cristo per le strade del mondo. Corrispondenza 1942-1952, Gribaudi, Milano 2008, pp. 287, € 16,00.

Questo secondo volume della corrispondenza inedita di Madeleine Delbrêl (1904-1964) conclude la Corrispondenza dell’autrice pubblicata. Il primo volume Abbagliata da Dio (uscito a maggio 2007) ha riscontrato grande interesse e numerose recensioni. Si tratta del debutto di un’opera editoriale di grande importanza editoriale: le lettere di colei che viene considerata una delle più grandi mistiche del Ventesimo secolo, una figura molto amata da S.S. Papa Benedetto XVI e da S.Em. card. Martini che ha contribuito moltissimo a far conoscere la Delbrel in Italia. E’ in corso il processo di beatificazione. Anche questo volume contiene fotografie legate alla sua figura. Ogni volume delle Opere Complete di Madeleine Delbrêl è stato curato da “Les Amis de Madeleine Delbrêl”.

Madeleine Delbrêl, Missionari senza battello. Le radici della missione, Messaggero, Padova 2004, 107 p.

Una delle più grandi mistiche del XX secolo”, così il card. Martini definisce Madeleine Delbrêl, una donna viva, radicale, senza compromessi. A vent’anni, da atea che era e si professava, fu letteralmente “abbagliata da Dio”. Visse una vita di comunità, nel celibato, nella preghiera, nel lavoro e nella testimonianza del vangelo, quasi sempre a Ivry, cittadina operaia e marxista, sobborgo di Parigi. Si prodigò instancabilmente per i più poveri come assistente sociale, battendosi per i diritti degli operai e dei minori sfruttati. “Missionari senza battello” è un testo importante: un’eredità preziosa di vita vibrante di vangelo incarnato ogni giorno, reso disponibile integralmente al pubblico internazionale solo nel 2000. Queste pagine rivelano il cuore di Madeleine Delbrêl, la sua visione profetica dell’impegno cristiano in piena seconda guerra mondiale, momento non scevro di contraddizioni, ma ricco di significativi impulsi innovativi. Rilette a più di settant’anni da quando esse furono scritte, queste pagine rivelano l’audacia di un cuore missionario, che seppe amare profondamente la Chiesa, partecipando alla sua missione nel mondo con umiltà, coraggio e fedeltà grandi e aprendo la strada di quell’impegno dei laici che caratterizzerà sostanzialmente il cammino ecclesiale della seconda metà del XX secolo.

Madeleine Delbrêl, E’ stato il mondo a farci così timidi? Uno scritto inedito, Berti, Piacenza 1999, 71 p.
Introduzione di Jean Guéguen.
Traduzione e note di Diego Zorzi.

Questo inedito di Madeleine Delbrêl è qui pubblicato per la prima volta integralmente e direttamente in traduzione italiana. Si tratta di una “Nota” scritta dalla Delbrêl al culmine della crisi dei preti operai in Francia, il 20 ottobre 1953, e indirizzata a p. Perrot, delegato dei vescovi francesi presso la “Mission de France” e a p. Augros, fondatore e primo rettore del seminario della “Mission” a Lisieux, esonerato poche settimane prima dal suo incarico. A proposito di queste pagine vibranti Zorzi scrive: «Madeleine non ha davvero la mentalità del “cristiano-zero”, a cui solo la gerarchia ecclesiastica può dare senso e compiti. Della Chiesa Madeleine è un’innamorata, nella Chiesa si muove come in casa sua, nella sua unica amata famiglia: obbedientissima e perciò straordinariamente libera, umile e perciò franca fino ad apparire spietata».

Manifesto del Cristiano al mondo ateo a cura di Paolo Calabrese in: Rivista di Vita Spirituale (2007, n. 4-5)

Nella rubrica della rivista “Pagine di spiritualità” viene presentata una pagina di Madeleine Delbrel (1904-1964), tratta dalla sua opera forse più conosciuta: Noi delle strade. Si tratta di una testimonianza esemplare del suo modo tipico di entrare in dialogo e in confronto, da cristiana, con il mondo dell’ateismo marxista.