Parlano di Madeleine Delbrêl... Anno 2016
La sipiritualità di Madeleine Delbrêl è vicina alla mentalità del nostro tempo.
Di seguito articoli, incontri e altro che parlano di lei.
Per segnalazioni di incontri qui non contenuti potete rivolgervi a Amici di Madeleine Delbrêl
Dicembre 2016
Madeleine Delbrel – L’eroismo della vita normale – Dramma a cura di Roberto Zago
Testo teatrale dal sito del Corriere dello spettacolo
Novembre 2016
Alla scuola di Delbrêl, laica e missionaria nelle periferie – Articolo dal blog “A misura d’uomo” di don Sergio Massironi
La grande mistica del quotidiano – Articolo in Dol’s magazine
Uno slancio di carità (alla scuola di Madeleine Delbrêl, laica e missionaria delle periferie) – Incontro di spiritualità della parrocchia di San Pio X di Cinisello Balsamo
Ottobre 2016
Serva di Dio Madeleine Delbrel – Articolo sul suito Maria Madre dell’Universo
Ricordando Madeleine Delbrêl da EsseNonEsse newsletter ottobre 2016
Settembre 2016
Delbrêl, la sposa mistica – Articolo dal sito di Avvenire
Madeleine Delbrel: mistica del quotidiano – Aticolo sul sito di Radio vaiticana
Agosto 2016
Intervista radiofonica a Don Luciano Luppi su Madeleine Delbrel di Telepace Verona https://www.telepace.it/radiopace/puntate/laboratorio-don-luciano-luppi/
Luglio 2016
Profezia di una Chiesa ‘in uscita’ e madre di misericordia – Convegno a Bologna 2-3 luglio 2016 – Due giorni su Madeleine Delbrêl
Maggio 2016
Il grande scandalo della carità. Solitudine e misericordia nell’opera di Madeleine Delbrêl ·- Articolo dal sito dell’Osservatore romano
«In ognuno c’è qualcosa che non sarà mai compreso da nessuno» scrive Madeleine Delbrêl (1904-1964) nei suoi appunti. «È questa solitudine rudimentale — continua Madeleine — che dobbiamo accettare in primo luogo». La profonda consapevolezza del mistero che si nasconde dietro ogni volto umano non ha mai abbandonato questa donna allegra, intelligente, sensibilissima, mai indulgente verso se stessa, che con la sua umiltà operosa ha cambiato il volto della città dove ha speso tutta la sua vita terrena, Ivry-sur-Seine, accompagnando intere generazioni di lettori alla scuola della misericordia divina. Assistente sociale, mistica della ferialità, di un quotidiano che diventa eroico e infinitamente affascinante se vissuto dentro la luce calda dell’amore di Dio, il suo itinerario parte paradossalmente dal riconoscimento del proprio radicale, irrimediabile nulla. E da un moto di rabbiosa ribellione verso l’apparente strapotere del male: «la morte, da parte sua, gode di ottima salute» scrive una Madeleine adolescente e fieramente atea prima di lasciarsi conquistare dalla sorprendente, scandalosa forza dell’amore di Dio.
E proprio La misericordia, il grande scandalo della carità (Milano, Gribaudi, 2016, pagine 95, euro 7,50) è il titolo che hanno scelto Gilles François e Bernard Pitaud, gli autori di un libro che racconta alcuni aspetti poco conosciuti della vita della scrittrice, a partire da uno degli oggetti personali che gli erano più cari, per fortuna giunto fino a noi, il suo erbario — così chiamava il suo libro delle ore, gonfio di foto, lettere, fiori secchi, elenchi di nomi, ritagli di giornale sotto la copertina in cuoio grezzo — segno visibile di una vastissima, capillare rete di carità vissuta, una litania sui generis fatta di storie di dolore e guarigione, «rifugio immenso e dolce per tutta questa gente la cui vita palpita intorno a noi».
di Silvia Guidi
Aprile 2016
Madeleine Delbrêl, La misericordia. Il grande scandalo della carità, a cura di Gilles François – Bernard Pitaud, Gribaudi, Milano 2016, 96 pp.
R. Cheaib, “M. Delbrêl, ovvero, l’amicizia mi ha convertito“, Recensione della biografia di G. François e B. Pitaud, tradotta in italiano, https://it.zenit.org, 22 marzo 2016
Andrea Riccardi, «Una donna nella città marxista», in: Periferie. Crisi e novità per la Chiesa, Jaca Book, Milano 2016, pp. 108-113.
All’interno di un breve ma intenso e che oggi si ripresenta saggio il fondatore della Comunità di Sant’Egidio indica in Madeleine Delbrêl una di quelle figure che hanno intuito “il legame vitale tra periferia, periferici e cristianesimo”: «Quello che colpisce nella storia di Madeleine Delbrêl e nei suoi scritti (…) è la “passione” evangelica per la periferia, per le sue povertà, le sue miserie, le sue contraddizioni ».
Per Riccardi l’attenzione alle periferie con l’«esodo» che comporta, così fortemente rilanciato da Papa Francesco, non è una novità del cristianesimo di oggi, ma ha caratterizzato varie stagioni della sua storia. Non si tratta soltanto di un’effusione di bontà caritatevole, né di un progetto di riforma della Chiesa attraverso strutture più decentrate, ma di una necessaria e urgente ricollocazione della Chiesa e del suo messaggio nella geografia umana del nostro tempo, punto di partenza per una nuova intelligenza della realtà e una rigenerazione della Chiesa e del vivere cristiano.
Madeleine Delbrêl si è mossa profeticamente in questa direzione. Scriveva infatti: «La conoscenza di questa nuova terra è una delle angosce cristiane del nostro tempo. E’ a causa di questa angoscia che tante persone – sacerdoti e laici – si sono tuffati in ambienti che erano loro sconosciuti». «La cosa sorprendete è che, per il cristiano, c’è una cosa importante da fare, e cioè stare di fronte al comunista che si trova accanto a lui, sul suo pianerottolo di casa, nella sua fabbrica o nel suo ufficio ed è esattamente quello che il Vangelo gli chiede: stare di fronte a qualunque uomo. E questa cosa va lontano!».
Omelia di mons. Matteo Zuppi alla liturgia per il 48° anniversario della Comunità di Sant’Egidio
Per questo non possiamo accontentarci di una misericordia al ribasso come diceva Madeleine Delbrêl: “Dobbiamo fare in modo che i cristiani non si lascino modellare da un ideale di misericordia al ribasso, che non si accontentino di un lavoro corretto che li fa classificare nella categoria della gente onesta e competente. C’è bisogno di una misericordia rivoluzionaria in questa misericordia da burocrate e del giusto mezzo. Non possiamo aspettarle le inchieste sensazionali di qualche giornale per pensare che c’è oggi una marea di sofferenza. Il mondo si contorce in dolori pressoché infiniti. La chiesa è come la madre ansiosa alla porta di un ospedale dove degli estranei curano i suoi bambini. Lei aspetta da noi che attraverso di noi possa sedersi a tutti quei comodini del letto. La misericordia è il segno attraverso il quale le persone hanno riconosciuto il Cristo: mostriamolo senza ritoccarlo, il nostro tempo lo riconoscerà”.
Marzo 2016
R. Cheaib, “M. Delbrêl, ovvero, l’amicizia mi ha convertito“, Recensione della biografia di G. François e B. Pitaud, tradotta in italiano – dal sito zenit