a cura di Abba Sandro

1,18 : Possa egli davvero illuminare gli occhi della vostra mente per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati, quale tesoro di grandezza racchiude la sua eredità fra i santi… “.

NON SONO FORSE IO…

Non sono forse io come il cieco di Gerico,
che non è capace di vedere le bellezze della vita,
perché i suoi occhi sono chiusi e aspettano che il Signore li apra?
Non sono forse io cieco come i farisei,
così legati alla Legge da non riuscire a vedere oltre la Legge,
e rifiutano il Figlio di Dio che viene a rivelare il Padre?
Non sono forse io la pecora smarrita,
che si è persa nella notte e non sa più trovare la strada
e attende che il Buon Pastore la trovi e la riconduca nel suo ovile?
Quanta poca fiducia ho nello Spirito Santo,
nella Sua azione in me, quanto poco lo prego
affinché mi illumini e mi sveli e misteri del Padre.
Amen.

ESSERE FIGLI NEL FIGLIO


Il Signore affida a tutti dei fratelli per cui pregare,
dei fratelli da ricordare quando ci presentiamo a Lui per chiedere ed intercedere.
Nessuno è un’isola deserta, nessuno può ritenersi dispensato
dal collaborare col Signore affinché il Regno si compia, qui e ora!
E cosa chiedere al Signore per ogni mio fratello?
Il dono dello Spirito Santo, luce che illumina gli occhi della mente,
voce che apre le orecchie del cuore, forza che suscita amore…
Perché è solo attraverso la Sua luce che possiamo comprendere
qual è la speranza a cui tutti siamo chiamati, qual è la vocazione comune a tutti:
conformarci a Cristo, immagine perfetta del Padre,
per diventare anche noi Cristo, ed essere, come siamo realmente, figli nel Figlio.
Amen.

2,19 : Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio… “.

PENSA TUTTO CIO’ CHE TU HAI FATTO PER ME !


Come posso sentirmi straniero o ospite, Signore,
se penso a tutto ciò che Tu hai fatto per me?
Non si dona ad uno qualsiasi una meraviglia come il creato,
in tutte le sue espressioni, ma a chi sai che in esso può ricercarti;
ci doni i fratelli, fatti, come me, a Tua immagine e somiglianza,
perché possa scoprire Te vivendo insieme e costruendo, uniti, il Tuo Regno;
ci hai dato il Tuo Figlio, il Tuo unico Figlio,
perché fosse per noi l’esempio, colui che ci restituisce la nostra dignità di figli.
Non ci tratti più da servi ma da amici, da figli,
perché il Tuo amore di Padre supera in modo sublime e meraviglioso
tutti i nostri limiti, i nostri peccati e ci trasforma, se noi lo vogliamo,
ogni giorno in creature nuove, sempre più disposte
a giocare la propria vita nella disponibilità alla Tua volontà!
Amen.

2,21 : In lui ogni costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore “.

IL SIGNORE E’ L’ARCHITETTO DELLA MIA VITA


Beato colui che sa accorgersi di come sta costruendo la sua vita,
delle scelte quotidiane che opera, dell’impegno che cerca di portare avanti,
a volte felicemente, a volte con più fatica, per edificare la sua casa sulla roccia sicura che è Cristo.
C’è troppa sabbia sotto le nostre fondamenta:
l’orgoglio, che ci fa sentire autosufficienti, senza bisogno di alcun aiuto;
la superficialità, che rende instabili le colonne su cui poggia la nostra costruzione;
l’egoismo, che appesantisce la struttura, la rende opprimente, buia;
la sfiducia, che riempie di crepe i muri, le fondamenta, le colonne…
Non siamo capaci di essere architetti di noi stessi, rischiamo di costruire dei castelli di carta,
o delle case senza alcun criterio architettonico, in cui regna solo il caos e la disunione.
Signore, sii Tu l’architetto della mia vita, donandomi il Tuo Santo Spirito,
cemento per fare unità in me stesso e con Te.
Amen.

3,3 : … come per rivelazione mi è stato fatto conoscere il mistero di cu isopra vi ho scritto brevemente “.

CI HAI FATTO CONOSCERE IL MISTERO


Signore, Tu sei per me il mistero più sublime,
perché scoprendo Te scopro me stesso,
conoscendo Te conosco me stesso,
amando Te amo di più anche me stesso.
Non si arriva a conoscere veramente l’uomo senza comprendere Dio;
e non si arriva a comprendere Dio senza conoscere l’uomo.
Sembra un circolo vizioso, ma Cristo, morto e risorto,
spezza questo rincorrersi vano:
è Lui la piena realizzazione della natura intima di Dio,
Padre, Figlio, Spirito Santo;
e in Lui l’uomo riscopre la sua vera natura, l’essere figlio nel Figlio.
O Trinità Santa, donami di accogliere il grande dono
della Tua manifestazione al mondo attraverso Gesù, Verbo incarnato,
luce che squarcia le tenebre che mi impediscono di cogliere,
pur nella mia limitatezza, il Tuo grande mistero!
Amen.

3,18 : … siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità “.

L’AMPIEZZA, LA LUNGHEZZA, L’ALTEZZA, LA PROFONDITA’ DELL’AMORE DI CRISTO

Conoscere l’amore che Dio ha per noi… è molto più che scoprire i segreti dell’universo,
o le microscopiche meraviglie degli atomi, o la magnificenza delle stelle,
o il mistero stesso dell’origine della vita.
Poter conoscere l’ampiezza, l’estensione immensa del Suo amore;
la sua lunghezza, l’eternità nel tempo, da sempre e per sempre;
l’altezza, la sublimità, non paragonabile a nessun sentimento umano;
la profondità, la sua natura, che è la natura stessa di Colui che mi ama.
Non scopriamo un corpo solido geometrico comprendendo queste dimensioni,
ma ci troviamo di fronte una persona che ama, un cuore che pulsa per noi.
E’ il mistero che si fa presente ai nostri sensi, alle nostre capacità,
nell’unico modo in cui possiamo comprenderlo: nella dimensione dell’amore!
Signore, aiutami ad essere sempre in Te, per avere la grazia necessaria ad accogliere
il dono immenso del Tuo amore.
Amen.

4,2 : … con ogni umiltà, mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore “.

SOPPORTARSI CON AMORE

Sopportarsi a vicenda non vuol dire: “Va be’, accontentiamoci…”
o: “Facciamo uno sforzo, ma non sono d’accordo…”.
Questo è quello che succede quotidianamente
fra la gente che si trova a contatto con altra gente per forza, per necessità
e non costruisce certamente unità.
Il cristiano aggiunge al sopportarsi a vicenda l’amore come elemento trasformante:
aver quindi la capacità di mettersi nei panni dell’altro
e guardare le cose anche dal suo punto di vista;
non essere sempre al centro dell’attenzione ma mettere al centro gli altri,
perché sono più importanti di me,
in quanto mi fanno crescere nella misura in cui mi fondo con loro,
formando un solo gruppo, un solo corpo.
Signore, donami la capacità di amare, con lo stesso amore con cui ci hai amato Tu,
per costruire qui e ora il Tuo Regno nella comunione con i fratelli, nella Chiesa.
Amen.